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  • Davide Boschi

Serrature Biometriche


Le serrature biometriche, in poche e semplici parole, sono apparati per la chiusura che richiedono il riconoscimento di specifici dati personali dell'utente (detti appunto biometrici), per consentire l'apertura di un varco e con essa l'accesso ad un luogo.

Cos'è un dato biometrico?

La biometria (dal grecobios= vita emetros= misura o conteggio) è la disciplina che studia la misurazione delle variabili fisiologiche e comportamentali che caratterizzano i diversi organismi. I dati biometrici rilevabili in un essere umano sono innumerevoli, ma non tutti sono di semplice acquisizione. Grande considerazione, ad esempio in campo criminologico, ha assunto oggi il DNA, ma non è certamente l'unico tipo di dato a consentire l'individuazione certa di uno specifico soggetto. Altrettanto famosa, e ben più datata, è l'impronta digitale, oppure la conformazione della retina o dell'iride, o ancora la geometria della mano, della sua rete vascolare, la geometria del volto o dell'apparato dentale. Almeno per quanto riguarda le serrature, ma non solo, l'importanza del dato biometrico da trattare non sta solo nella certezza della sua unicità, ma piuttosto nella facilità e correttezza della sua stessa acquisizione. Sia per l'archiviazione del dato in oggetto, che per la sua successiva comparazione al momento della richiesta di apertura.

Si stanno pertanto sviluppando, più di altre, le tecniche di lettura e rilevamento dell'impronta digitale (che richiede solo di "toccare con un dito" una superficie), e di quella dell'iride oculare, che non necessita nemmeno di toccare alcunché (infatti la ripresa di quest'ultima si riesce ad effettuare già da una notevole distanza, semplicemente guardando verso l'apparato rilevatore).

Come per ogni sistema di riferma, anche le serrature biometriche non sono immuni dai tentativi di violazione che, però, diventano estremamente difficili da portare a termine se la serratura in questione è opportunamente aggiornata, ovvero dotata di un apparato di rilevamento sufficientemente sofisticato da non lasciarsi ingannare. Un esempio per tutti:

I primi sistemi a rilevamento d'impronta, furono già violati nel 2007 poiché si "accontentavano" di comparare con i dati archiviati la semplice immagine ottica di una impronta, ovviamente appartenente ad un soggetto autorizzato, al quale questa era stata indebitamente estorta. Il macroscopico difetto di tale apparato ha fatto molti proseliti, almeno in ambito letterario e cinematografico, portando sulle scene amputazioni di dita, calchi di polpastrelli in resina o asportazioni di bulbi oculari. Le moderne serrature biometriche hanno eluso questi metodi di violazione, in fondo empirici, attraverso l'impiego di sensori capacitivi (cioè in grado di misurare la capacità dielettrica di un corpo) ed elaborando in seguito l'insieme dei dati rilevati.

Nulla di fantascientifico, molti di noi portano già in tasca qualcosa del genere: nello schermotouchdel proprio telefonino…

Come già - e ancor più che - neicilindri meccatronici(vedi articolo dedicato), le serrature biometriche, connesse a software gestionali, consentono un controllo degli accessi assolutamente capillare, specifico ed individuale, tanto da non superare a volte la severità delle disposizioni per i requisiti del codice sulla privacy. Per molti di questi dispositivi infatti, è ammesso l'uso, solo per fini esclusivamente personali. In particolari contesti, quali àmbiti di deposito merci ad alto rischio o valore, contazione bancaria, sale controllo del traffico aeroportuale eccetera, devono essere diversamente programmati per rispondere alle specifiche norme in materia. Comunque vada, questa sarà sicuramente la prossima frontiera della serratura, se anche solo avesse in futuro un'evoluzione pari ad un terzo di quella avuta dalla telefonia mobile, c'è da immaginare che domani apriremo la nostra porta di casa semplicemente standole davanti.

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